Torre De' Passeri... una perla nel pescarese

Tutto nasce dalla vecchia Bectorrita

Il definitivo nome "Torre de' Passeri" deriva dal più antico "Turris Passum" (Torre del passo), col quale veniva indicata una torre collocata nei confini dell'Abbazia di San Clemente a Casauria. La torre sorgeva nel punto in cui il fiume Pescara di divideva in tanti ruscelletti, che potevano essere attraversati con un passo o poco più.

Di notte vi si accendeva un lume per facilitare i viandanti nell'attraversamento, che doveva essere pagato con un pedaggio. Dalla vasta documentazione casauriense, emerge che precedentemente al Monastero esisteva una villa e un casale chiamati "Bectorrita" o "Vectorrita", che Romano, il primo Abate, inglobò nel Monastero tra gli anni 873 e 882, tramite acquisizioni e donazioni. Successivamente, nel X secolo, il processo di "incastellamento", che riguardò tutta l'Italia, investì anche il territorio di Bectorrita e quello in cui operava il Monastero.

Lo sviluppo sociale, ma soprattutto le scorrerie saracene resero necessarie l'accentramento dei territori in un sistema che avesse prevalentemente ruolo difensivo. Ci fu quindi un'innovazione territoriale, che permise uno sviluppo economico e sociale; ma la formazione di castelli abbaziali, dati dall'accorpamento delle ville e dei casali, era dettata soprattutto dalla necessità di pianificazione economica e strutturazione del potere abbaziale rispetto alle iniziative di quello signorile laico.

Un primo riscontro documentario dell'incastellamento di Bectorrita si ha nel 992, ma l'accertamento è del 1005 con la penetrazione di Bernardo di Liuduino, che permutò con l'Abate diversi terreni che aveva nel territorio pennese. Secondo i cronisti dell'epoca, quei territori però tornarono nelle mani del Monastero, poichè lo stesso Bernardo si fece monaco nell'Abbazia di Casauria, morendovi di vecchiaia.

Nel 1035 l'Abate diede in concessione dei terreni alla famiglia Sansonesca, con l'impegno per quest'ultimo di non fare costruzioni nel territorio dell'Abbazia senza il consenso dell'Abate stesso. Lo scopo era quello di preservare "l'isola" del Monastero da insediamenti signorili. Ma per tutto l'XI sec. la famiglia dei Sansoneschi riesce ad avere le terre del Monastero e ad imporsi come una delle più importanti signorie territoriali della zona.

Quindi nel 1111 il "Castrum Bectorrite" è in piena terra Sansonesca, e nel 1150 nei registri dei feudi della casata viene elencata "Turris Passerum". E' in questo periodo che si ha il passaggio del nome, per cui con "Torre de' Passeri" si cominiciò a intendere l'antica "Bectorrita".